Consolidare gli ecosistemi locali di cibo: una ricetta per il successo?

Edited on 08/12/2020

Scopri come le città di URBACT stanno usando l’alimentazione e l’agricoltura urbana sostenibili per affrontare una gamma di sfide sociali

In questo articolo, l’Esperta del Programma URBACT Marcelline Bonneau fa luce sulle diverse città partner di URBACT che sono in transizione verso ecosistemi di alimentazione locale – e su alcune delle pratiche che le stesse hanno sviluppato nel processo. Conclude con un monito sull’importanza di politiche integrate per il cibo a livello urbano.

Una moltitudine di soluzioni alimentari locali nelle città di URBACT

Dal 2013, il programma URBACT ha supportato sette network che si occupano di attività correlate alla sostenibilità alimentare e all’ agricoltura urbana, coinvolgendo circa 50 città Europee in uno scambio di apprendimento transnazionale. Questi sono: Food Corridors, BioCanteens, RU:rban, BeePathNet, Sustainable Food in Urban Communities, Agri-Urban e Diet for a Green Planet.

Le diverse aree esplorate da queste città URBACT riflettono la complessità del nostro sistema alimentare e l’interconnessione tra settori e priorità normative, come presentato nella panoramica che segue.

Dall’alimentazione alla salute, supportando giustizia sociale ed equità

La pandemia del Covid-19 ha reso evidente il bisogno di assicurarsi che nessuno venga lasciato indietro quando si tratta di uno dei nostri bisogni primari, il cibo. Tra i tanti esempi, Atheniou (CY), Mollet del Vallès (ES), Milano (IT) e Mouans-Sartoux (FR) sono state particolarmente attive nel riadattare i propri sistemi alimentari durante la pandemia, includendo la solidarietà nell’ integrazione dei loro sistemi alimentari locali.

A Mollet del Vallès, la giustizia alimentare è stata tra le priorità per diversi anni. Come dimostrato dalla partecipazione della città nel network URBACT “Diet for a Green Planet e Agri-Urban”. La strategia “mangia bene in Mollet” promuove abitudini alimentari salutari, dando ai cittadini accesso a cibo nutriente, locale, biologico e sostenibile ma anche educandoli a compiere scelte alimentari salutari. Secondo questa strategia, il supporto per popolazioni vulnerabili include appezzamenti sociali in un parco agro-ecologico.

Sovranità del cibo come cemento per ecosistemi di produzione locale

La sovranità alimentare, come definita da “Via Campesina”, stabilisce che le persone che producono, distribuiscono e consumano il cibo dovrebbero controllare i meccanismi e le norme di produzione e distribuzione alimentare.

Per raggiungere la sovranità alimentare e assicurare accesso locale al cibo, molte città hanno compreso l’importanza di una produzione basata maggiormente a livello locale, supportando contemporaneamente coltivazioni biologiche (anche in giardini urbani), assieme a catene di distribuzione (supermercati, mercati, cooperative…) e trattamento e preparazione di cibo (catering, mense) più sostenibili.

L’associazione dei Comuni, LAG Pays de Condruses (Belgio), partner dei network URBACT Agri-Urban e BioCanteens, ha implementato un modello di incubatore agricolo, combinando produzione alimentare, formazione e vendita -il primo progetto di questo tipo si trova in Vallonia (Belgio). Nominato “Point Vert” (Punto Verde), il progetto offre accesso a terreni biologici alla razionalizzazione di collegamenti di infrastrutture e di strumenti per oltre sei ettari (assieme a sei serre da 700 m2). Gli apprendisti possono sperimentare con diverse piantagioni e tecniche di coltivazione e ricevere supporto tecnico, imprenditoriale e di vendita. Viene garantito ai contadini anche uno spazio per incontri e networking.

Inoltre, garantire una panificazione urbana e un adeguato utilizzo del terreno è diventata una preoccupazione chiave. Sebbene sia ancora nelle sue fasi iniziali, il network URBACT Food Corridors sta cercando di ristabilire i collegamenti di tipo rurale-urbano, a livello di città e (micro) regioni.

Turismo alimentare come guida chiave per le città

Altre città si concentrano sull’appetibilità del proprio territorio aumentando e migliorando la produzione locale, il trattamento e produzione alimentare, e il branding e la promozione dei loro prodotti locali. Questo è il focus di Amarante, in Spagna, membro del network BeePathNet, che si concentra sull’apicoltura urbana in relazione con l’ambiente locale, la biodiversità e le sfide di autosufficienza alimentare. La città sta sviluppando una piattaforma “Bee Path” per promuovere i propri prodotti correlati alle api e al miele e attrarre turisti. La città lavora sia con apicoltori che scuole e, ovviamente, tutti partecipano al World Bee Day!

E noi?

Molte città si concentrano sull’esigenza di cambiare il comportamento del consumatore: esortando i propri cittadini a sostenere stili di alimentazione più biologici, stagionali, locali e a base di prodotti vegetali, ma anche rafforzando il coinvolgimento delle comunità locali.

A Cracovia, in Polonia, membro del network URBACT RU:RBAN, questo viene realizzato tramite il programma “Gardens with Class” per il community-building e  le scuole. Questo programma supporta la creazione di giardini nelle scuole primarie, un metodo che è educativo sia in termini di forma che di contenuto, tramite un’esperienza diretta con la natura. Il fine ultimo è quello di aprire questi giardini alle comunità e di premiare gli insegnanti delle scuole per i loro sforzi e risultati. Sono coinvolti circa 50 insegnanti in 18 scuole (una per distretto), con benefici garantiti per le comunità locali, la salute, le carriere degli insegnanti e nuovi modi di apprendere.

Appalto pubblico come leva per supportare la consumazione di prodotti biologici e locali

Le città possono inoltre lavorare per trasformare paradigmi legislativi e di mercato da ostacoli a facilitatori che incoraggino un cambiamento verso una maggiore sostenibilità. L’appalto pubblico è uno strumento tale da essersi dimostrato estremamente utile per le città Europee.

Per esempio, Mouans-Sartoux, in Francia, coordinatore del network URBACT BioCanteens, ha aperto il dibattito affinché rappresentanti eletti e coloro che lavorano negli enti locali adottino legislazioni tali che gli appalti pubblici possano effettivamente migliorare la distribuzione di cibo per le mense scolastiche. I principi chiave applicati da Mouans-Sartoux sono:

  • Separare lotti di cibo originariamente grandi per poter incitare monoproduttori locali ad inviare proposte;
  • Inclusione organizzata e sistematica di prodotti biologici;
  • Un aumento dei lotti di cibo biologici;
  • L’introduzione di questionari per aumentare la conoscenza di fornitori locali e dei loro prodotti;
  • Definire il criterio di selezione per meglio prendere in considerazione problematiche di qualità e ambientali.

In tal senso, le collaborazioni con i fornitori locali sono diventate più realistiche ed efficienti.

L’importanza di politiche locali per l’alimentazione urbana

Queste sono solo alcune delle tante storie che potremmo condividere dalle città URBACT in tutt’Europa. A comprendere tutti questi esempi specifici e individuali, c’è l’importanza di far sviluppare alle città paradigmi normativi che garantiscano un modo coerente e strutturato, ma anche trasversale e integrato, di supportare l’alimentazione e progetti correlati all’agricoltura urbana. Questo è particolarmente complesso in quanto le norme alimentari sono ancora regolate da molteplici ministeri e dipartimenti a livello locale, regionale e nazionale. In Europa non abbiamo ancora ministeri per il cibo.

Un ottimo esempio di questo tipo di approccio normativo, nonché risultato di punta del network URBACT Sustainable Food in Urban Communities è il Good Food Strategy di Bruxelles. Lavorando all’interno del network, la regione ha sviluppato un processo di partecipazione locale, raccolta di conoscenze, ha co-creato un piano e ha pianificato azioni misurabili.

La strategia risultante è stata lanciata nel 2016 seguendo i principi di inclusione, di autorità locali che conducono partnership, cambio di comportamento e aumento nell’abilità degli stakeholder di iniziare i propri progetti. La strategia include 15 azioni strutturate sotto sette testate tematiche:

  1. Aumento della sostenibilità locale della produzione di cibo
  2. Supportare la transizione verso un’offerta rilocalizzata e sostenibile per tutti
  3. Supportare la transizione della domanda (verso prodotti alimentari più sostenibili) per tutti
  4. Sviluppare una cultura sostenibile ed appetibile del “buon cibo”
  5. Ridurre lo spreco di cibo
  6. Disegnare e promuovere sistemi di cibo del futuro; e
  7. Garantire implementazione strategica.

Dopo il successo di questa strategia, una nuova e più ambiziosa strategia è in arrivo per il 2022, co-creata ancora una volta da tutti gli stakeholder dell’ecosistema di Bruxelles.

Aspettiamo con interesse i risultati dei network URBACT, in corso, correlati al cibo e di vedere i percorsi delle loro città partner verso un accesso migliore a prodotti locali di alta qualità per i loro cittadini.

Sei interessato a politiche alimentari e approcci più sostenibili? Ti invitiamo ad approfondire le informazioni già condivise dalle nostre città e network e a dare un’occhiata ai futuri articoli di URBACT sul tema del cibo.

 

 

 

 

 

Submitted by sdantonio on 08/12/2020