Il contributo delle città della rete nazionale URBACT - NPTI coordinata da ANCI al dibattito sulla riforma dei CAM
Da alcuni anni il sistema di appalti pubblici innovativi e sostenibili viene riconosciuto a livello europeo come uno strumento fondamentale per affrontare, con efficacia, le sfide delle città. Su questi temi, infatti, sono stati finanziati dal programma URBACT due network di città e all’appalto innovativo responsabile è dedicato un partenariato dell’Agenda Urbana Europea.
Un ripensamento di questi strumenti, che i Comuni si trovano ad adottare quotidianamente, si è verificato soprattutto nella fase post-pandemica, ove sta emergendo il potere di stimolo che questi strumenti possono esercitare per incoraggiare la ripresa secondo principi di sostenibilità.
I CAM: una leva in mano alle amministrazioni locali per rendere il mercato locale più verde e sostenibile
Promuovere l’utilizzo di tecnologie e pratiche per la sostenibilità ambientale, sociale ed economica attraverso la leva dell’appalto e degli acquisti della pubblica amministrazione è l’obiettivo dei CAM, ovvero dei Criteri Ambientali Minimi, una serie di requisiti ambientali che le pubbliche amministrazioni devono applicare al fine di individuare i servizi, i prodotti e le soluzioni migliori sotto il profilo ambientale lungo l’intero ciclo di vita.
Si tratta di uno strumento importante, di attuazione del Piano d’azione per la sostenibilità ambientale dei consumi della pubblica amministrazione, introdotto in Italia in maniera obbligatoria a partire dal 2017 nell’ambito del Codice degli Appalti (art. 34 D.Lgs 56/2017), con il duplice fine di armonizzare le politiche e le programmazioni pubbliche agli obiettivi di sostenibilità e allo stesso tempo di incentivare il mercato ed i soggetti economici, ad innovare i propri modelli di produzione e tipologie di prestazione in senso circolare potenziandone l’efficacia in termini di impatto ambientale, sociale ed economico.
Se l’applicazione dei CAM è stata resa obbligatoria in Italia ormai da tempo, negli ultimi anni è aumentato il numero di settori per i quali specifici CAM sono stati elaborati.
La definizione dei Criteri Ambientali Minimi per produzioni teatrali e televisive è stata al centro, infatti, di un tavolo di Lavoro congiunto convocato dal Ministero della Transizione Ecologica – MITE e dal Ministero della cultura e del Turismo che ha visto, in questi mesi, un contributo significativo anche di ANCI e di ANCI Lombardia, portatrice, quest’ultima, di un know-how specifico sul tema, sviluppato nell’ambito del progetto GreenFest co-finanziato dal programma LIFE per diffondere le Buone Pratiche esistenti in Italia di Green Public Procurement nel settore delle attività culturali che ha visto il coinvolgimento della Fondazione Ecosistemi, membro del gruppo local del Comune di Mantova nel Network URBACT C-Change.
La buona pratica di Mantova e la rete nazionale URBACT NPTI
Proprio sul trasferimento della buona pratica sviluppata dal Comune di Mantova nel coinvolgimento degli attori attivi a livello locale nei settori dell’arte e della cultura per il contrasto al cambiamento climatico stanno lavorando da giugno 2021 le città di Cuneo, Sestri-Levante, Rovereto, Ferrara, Siena, Avellino e Corigliano-Rossano nell’ambito della rete NPTI finanziata dal programma URBACT e coordinata da ANCI.
Le città, che stanno applicando la metodologia URBACT nelle loro attività a livello locale, hanno creato in questi mesi degli URBACT Local Group, gruppi informali di stakeholders che riuniscono diverse realtà dai Musei ai Festival, dalle associazioni culturali alle librerie, e insieme a loro stanno co-progettando il piano di trasferimento della buona pratica e la realizzazione di alcune azioni pilota.
Considerata la rilevanza del tema sul quale le città della rete NPTI stanno lavorando, ANCI ha deciso di coinvolgere direttamente tutti i comuni della rete nella consultazione sulla riforma dei CAM, facilitando un processo di condivisione e confronto “tra pari”.
In un primo momento, per garantire un allineamento informativo sul tema, è stato organizzato un webinar introduttivo con la presentazione da parte di ANCI Lombardia del progetto GreenFest e di altre esperienze intraprese a livello locale come quella del Comune di Bergamo.
Il contributo attivo dei comuni si è sviluppato in una seconda fase, ove la bozza del documento di definizione dei CAM è stata presentata e alle città è stato chiesto di formulare considerazioni e commenti rispetto alla loro concreta applicazione in ambito locale.
L’occasione è stata colta in maniera molto proattiva dalle città, che hanno coinvolto in molti casi anche i propri URBACT Local Group nella discussione del documento, attraverso un lavoro puntuale di formulazione di commenti e proposte di modifica. I frutti di questo processo di consultazione sono stati presentati durante il meeting che si è tenuto a febbraio a Ferrara ove un animato focus group si è sviluppato come momento di discussione collettiva nel quale sono state identificate sfide, opportunità e criticità del processo.
Scalabilità e sostenibilità come concetto multidimensionale. Il punto di vista delle città NPTI.
Dal confronto con le città è emersa una forte condivisione rispetto agli obiettivi proposti dai CAM testimoniando attraverso la loro diretta esperienza come i Comuni siano in possesso di una leva molto potente per persuadere gli attori attivi nell’ambito della cultura ad adottare misure, talvolta anche solo piccoli accorgimenti, in grado di ridurre fortemente le esternalità negative di tipo ambientale legate all’organizzazione di un evento e di modificare in questo modo la cultura della sostenibilità e i nostri comportamenti quotidiani.
Allo stesso tempo, sono state evidenziate alcune preoccupazioni legate alle peculiarità delle tipologie di evento e di attività che si svolgono a livello locale.
In particolare, dalle città è stato fatto notare come sia fondamentale assicurare la gradualità dell’applicazione dei criteri ambientali minimi tenendo conto delle diverse scale e dimensioni degli eventi. A livello locale, infatti, la dimensione e la scala degli eventi può cambiare notevolmente, e affianco a Festival riconosciuti a livello nazionale e internazionale gestiti da realtà consolidate, si trovano spesso eventi di scala prettamente locale come mostre, esibizioni, spettacoli organizzati da associazioni basate sul volontariato o dalla debole capacità gestionale per le quali l’introduzione di alcuni vincoli potrebbe comportare un aggravio notevole.
Difficoltà applicative legate all’assenza di prodotti e di alcune infrastrutture richieste sono già state riscontrate da alcune realtà locali rappresentate dal Comune di Rovereto, ove già da alcuni anni sono stati introdotti dalla Provincia Autonoma di Trento dei disciplinari, su base volontaria, finalizzati all’ottenimento di un marchio ecologico per gli eventi organizzati.
In maniera costruttiva, per rendere graduale il processo, è emersa dai Comuni la proposta di definire scale di evento attraverso la costruzione di un indice sintetico composto da una serie di indicatori come, ad esempio, la durata dell’evento, il numero di presenze, la soglia economica etc. In quest’ottica, l’applicazione dei CAM potrebbe essere modulata sulla base delle diverse “scale” di evento individuate così da conciliare l’adozione di pratiche innovative, ma talvolta onerose in termini organizzativi e infrastrutturali, con la sostenibilità sociale ed economica degli eventi e il coinvolgimento dei soggetti attivi nei territori.
I prossimi passi della rete NPTI
Il lavoro delle città NPTI non si esaurisce nel contributo alla consultazione sui nuovi CAM. Il prossimo passo che vede impegnate le città è quello della definizione di un documento di linee guida per adattare i principi guida dei CAM a livello locale. Con questo obiettivo si procederà all’individuazione delle tipologie di atti e regolamenti comunali sui quali intervenire al fine di introdurre i requisiti ritenuti più rilevanti negli atti amministrativi locali, che esulano il Codice degli Appalti.
Esperienze come quella dei Comuni della rete NPTI testimoniano il contributo fondamentale che le città possono dare nella fase ascendente del processo legislativo e in generale nella definizione delle norme e della loro attuazione. In questo senso, il programma URBACT si conferma non solo come strumento di formazione e capacity building per i Comuni, ma anche come abilitatore di processi per l’attuazione di una governance multilivello in grado di dare voce alle città. E’ grazie anche a questo approccio, integrato e partecipativo, che l’azione svolta da ANCI, quale coordinatore dell’iniziativa NPTI, sta trasformando una rete nazionale di trasferimento di una buona pratica europea in un pensatoio-laboratorio di città per far emergere soluzioni, strumenti e contributi su una delle sfide cruciali che la Pubblica Amministrazione si trova ad affrontare nel contesto attuale ed in particolare nella gestione della straordinaria concentrazione di risorse da esso mobilitata.
Elisa Filippi