Tre dimensioni (economia, patrimonio culturale e pianificazione spaziale) vengono prese in esame e declinate in 11 ambiti tematici nell’ambito dei quali sono impegnate anche le città italiane attive nei network URBACT.
Il nuovo Green Deal Europeo.
Il Green Deal Europeo ha l’obiettivo di sostenere il processo di trasformazione dell’Unione Europea verso la neutralità climatica mobilitando investimenti, per almeno il 5% del PIL annuo, in infrastrutture, agricoltura e in nuovi modelli di industria.
Nel 2019 il governo italiano ha approvato un piano che individua gli obiettivi da raggiungere entro il 2030 per lanciare concretamente il Green Deal generando circa 200 miliardi di euro di investimenti e più di 800 mila posti di lavoro in pochi anni.
L’Italia si caratterizza per aver adottato un approccio di “burden sharing” dove lo Stato assegna alle regioni specifici target energetici e climatici per raggiungere congiuntamente l’obiettivo nazionale. Tra le esperienze interessanti ad essere citate per l’implementazione di questo approccio vi è quella della Regione Friuli Venezia Giulia.
Le esperienze delle città URBACT.
L’economia circolare collaborativa.
Il Piano di azione Europeo per l’Economia Circolare è stato approvato nel 2017 e sta vedendo un’azione importante di città e regioni nell’avvio di questa transizione.
Nel contesto nazionale la città di Roma Capitale è stata pioniera rispetto alle limitazioni all’utilizzo delle borse di plastica nel commercio, mentre un caso interessante in ambito industriale è rappresentato dalla piattaforma per simbiosi industriale "SymbioSIS" realizzata da ENEA in Sicilia attraverso il test di un set complesso di attività complementari.
Le esperienze delle città URBACT.
Un’esperienza di impegno su questi temi è rappresentata dalla città di Prato che fa parte della partnership dell’Agenda Urbana Europea sull’economia circolare, e che su queste basi sta sviluppando una politica urbana integrata che passa attraverso la sua partecipazione al network URBACT URGE e al progetto URBAN Jungle finanziato dal programma UIA.
O ancora troviamo la città di Roma capofila del transfer network RU:RBAN sull’agricoltura urbana come elemento per potenziare la resilienza delle città.
Infrastrutture verdi.
Le aree protette, incluse ad esempio nella strategia Natura 2000, costituiscono la spina dorsale della strategia europea per le Infrastrutture Verdi nell’ambito della politica di coesione. Esempi interessanti, che sperimentano anche nuovi modelli di governance, si trovano, in diverse macroregioni italiane come nella macroregione alpina (con il caso di ESPON Greta) o in quella del Mediterraneo. Un esempio di straordinario interesse ed impatto di cooperazione interregionale è inoltre rappresentato dalla ciclovia VEN.TO sviluppato lungo il corso del PO che collega Torino con Venezia.
Le esperienze delle città URBACT
Tra le esperienze portate avanti dalle città nell’ambito delle infrastrutture verdi troviamo certamente quella della città di Messina impegnata nel network Health and Green space coordinato da Budapest.
Supportare la transizione verso un’Economia a bassa emissione di carbonio.
Orientare la complessità della transizione anche in termini di pianificazione regionale è una strategia complessa per la cui realizzazione sono necessarie attività chiave come pianificazione, regolazione dell’efficienza energetica, conoscenza e condivisione, supporto finanziario e partenariato.
Tra le esperienze messe in pratica da città e regioni troviamo la costituzione di piattaforme regionali dell’innovazione o il ricordo all’utilizzo del public procurement come veicolo per orientare gli investimenti verso nuovi modelli di sostenibilità. I cluster regionali a bassa emissione di carboni, distretti tecnologici e le strategie di specializzazione intelligente rappresentano le forme più diffuse di implementazione di un’economia a bassa emissione di carbonio adottate dalle Regioni.
Tra i case study affrontati dalla Country fiche di ESPON troviamo il fondo di garanzia della Regione Lombardia e il progetto LinkPAs focalizzato sul ruolo dei network di aree protette nello sviluppo di una pianificazione integrate e orientata alla green economy soprattutto in ambito montano.
Le esperienze delle città URBACT
In Italia, sono molte le città impegnate a perseguire l’obiettivo del consumo energetico zero. Tra queste troviamo il comune di Palma di Montechiaro impegnato nel network Urb-En PACT, coordinato dal comune francese Clermont Fermand.
Il patrimonio culturale.
L’importanza dell’impatto del patrimonio culturale sul benessere della società è riconosciuta dalla “Nuova agenda Europea per la Cultura” promossa dall’Unione Europea nel 2018 e coerente con l’evoluzione della prospettiva della politica di coesione post 2020. I settori culturali e creativi, infatti, rappresentano un asset strategico per l’Europa contribuendo a generare il 4,4% del PIL, 12 milioni di posti di lavoro e 509 miliardi di euro in termini di valore aggiunto al PIL.
Nonostante la percentuale di lavoratori in questi settori sia bassa comparata ad altri Paesi, l’Italia ha un numero sempre maggiore di turisti con una spesa stimata di circa 38,9 milioni di euro. Le città italiane si sono attrezzate per aumentare la loro capacità di attrarre visitatori attraverso la promozione della fruizione del patrimonio culturale anche attraverso tecnologie innovative come ad esempio nei casi di Roma, con il progetto “Art For the Blind” e l’iniziativa virtuale “L’ARA COM’ERA” promossa dal Museo dell’area Ara Pacis che assicura un’esperienza multisensoriale a tutti i visitatori anche a quelli con problemi di disabilità. Altro esempio di successo è quello del Museo Archeologico di Napoli, rivolto ad un pubblico più giovane, che ha visto aumentare considerevolmente il numero di visitatori dopo la realizzazione del videogame “Father and son”.
Le esperienze delle città URBACT
Sulla costruzione di una programmazione culturale attraverso percorsi di progettazione partecipata sono attive città come Forlì attraverso il network URBACT Come in! o ad esempio come Mantova partner del network URBACT C-CHANGE.
Rigenerare città e regioni.
La rigenerazione di luoghi e di spazi è essenziale per lo sviluppo di città e regioni e richiede approcci nuovi come l’adozione di modelli di partenariato pubblico-privato e percorsi di progettazione partecipativa.
Tra gli esempi di successo, citati da ESPON nell’ambito delle strategie regionali integrate, si trovano Bruxelles, Birmingham e Torino o Catania, Cork, Aalborg e Brest come città portuali o ancora Randstad, Zealand, Västerbotten e West Midlands come Regioni. Questi esempi sono interessanti poiché mostrano come sia possibile integrare le politiche settoriali con la pianificazione regionale combinando diversi strumenti finanziari e nuovi modelli di governance.
Le esperienze delle città URBACT
Sono numerose le esperienze delle città italiane sulla rigenerazione degli spazi condotte nel tempo all’interno dei network URBACT: dalla città di Piacenza attiva nel progetto MAPS a Napoli con il progetto Second Chance fino alla città di Cesena nel progetto URBACT KAIROS, alla città di Torino partner del transfer network ALT BAU o
Il turismo.
Il turismo culturale conta per circa il 40% del totale del turismo in Europa ed è considerato particolarmente importante per lo sviluppo urbano e territoriale in quanto veicolo di rigenerazione degli spazi, di crescita e di sviluppo economico. Sebbene rappresenti una prospettiva di crescita per molti territori, ad oggi questa opportunità non risulta essere ancora pienamente colta. Il turismo è inoltre soggetto a numerose sfide dall’impatto del cambiamento climatico che interessa in Italia in maniera molto rilevante, ad esempio, le aree costiere del Mediterraneo al funzionamento di infrastrutture di trasporto presenti in misura molta disomogenea nel territorio italiano con un evidente divario tra il Nord ed il Sud del Paese. Secondo i dati elaborati dalla Banca d’Italia in Italia il turismo culturale è prevalentemente legato ai visitatori delle città d’arte che tuttavia non necessariamente sono anche fruitori diretti del patrimonio culturale.
Le esperienze delle città URBACT
Elaborare soluzioni per regolare l’impatto del flusso turistico nelle grandi città turistiche è il tema al quale è direttamente rivolto il network URBACT coordinato dalla città di Genova, “Tourism Friendly Cities” che vede coinvolta anche la città di Venezia.
Piccole e medie imprese creative.
Circa il 60% delle piccole e medie imprese attive in Europa ha sede in uno di questi quattro Paesi: Spagna, Francia, Italia, Germania e UK. Una parte importante di queste imprese è attiva in settori culturali e creativi. In Italia in particolare questo tipo di imprese sta aumentando e contribuisce a circa il 6,1% del valore aggiunto nazionale. Gli orientamenti di policy stanno incentivando in Italia la generazione di progetti tecnologici di ambito culturale e la digitalizzazione dell’industria culturale anche attraverso l’utilizzo dei big data. Città come Roma, Milano, Torino e Bologna registrano una percentuale superiore alla media di occupati in imprese creative.
Le esperienze delle città URBACT.
Un’esperienza interessante di promozione dell’imprenditoria creativa attraverso strategie urbane è quella sviluppata dal Comune di Ravenna nell’implementation network di URBACT Creative Spirits.
Processo di sviluppo spaziale
Le periferie interne: non solo una questione di servizi.
Quasi il 45% dell’intero territorio europeo è costituito da periferie interne, aree decentrate, con un basso potenziale economico, ridotto accesso ai servizi di interesse generale ed in declino demografico. In Italia la costituzione della strategia Aree Interne, che rappresenta un unicum a livello europeo, ha identificato 72 aree e 47 progetti sono stati formalmente approvati.
Tra i casi studio analizzati da ESPON troviamo l’Area Grecanica, la Valle Arroscia sulle connessioni urbano-rurali in un territorio che non appartiene all’area metropolitana e la Val d’Ossola in provincia di Cuneo.
Le esperienze delle città URBACT
Alcuni dei comuni identificati come aree interne dalla SNAI sono attivi anche nei progetti URBACT. E’ questo il caso, per esempio di due comuni siciliani Palma di Montechiaro partner del network Urb-En-Pact e Capizzi attivo nel network Volunteer Cities o del comune calabrese di Falerna partner del network Healthy Cities.
La Governance collaborativa nelle città metropolitane.
Una pianificazione condivisa su scala metropolitana è una delle sfide oggi presenti a livello europeo per governare territori caratterizzata da una certa frammentazione tra livelli di governo urbane e suburbane. La cooperazione territoriale mostra diversi esempi di come forme di governance soft siano state in grado di superare limiti e vincoli amministrativi che non risultavano corrispondenti alla dimensione funzionale del territorio o ancora a sviluppare percorsi di pianificazione integrata riducendo la tradizionale settorialità delle politiche.
Tra le città metropolitane istituite in Italia dal Dl. Delrio nel 2014, il programma ESPON cita il caso della Corona Verde della città Torino al quale dedica un caso studio.
Le esperienze delle città URBACT
Tra le città italiane attive nei network URBACT troviamo anche una città metropolitana. E’ questo infatti il caso della città metropolitana di Bologna che ha partecipato in qualità di partner al network Gen_ Y City dedicato a potenziare e rafforzare l’imprenditoria creativa giovanile nell’area metropolitana.
Pianificazione spaziale marittima.
La pianificazione spaziale marittima viene riconosciuta a livello europeo come strumento di cooperazione territoriale anche per la sua capacità di conservare l’integrità dell’ecosistema e per offrire potenziale di crescita.
In Italia due esempi interessanti di cooperazione transfrontaliera in ambito marittimo, riportati da ESPON, sono Adriplan dedicato alla pianificazione spaziale marittima adriatico-ionica e Supreme indirizzato all’implementazione di iniziative di cooperazione transfrontaliera tra Stati Membri nel Mediterraneo Orientale.
Le esperienze delle città URBACT
Sul potenziale di crescita della Blue Economy e dell’imprenditoria marittima, sta lavorando, in Italia, la città di Salerno che è partner attivo del network Urbact BLUACT coordinato dalla città greca di Piraeus.
Trasporti e logistica.
Il trasporto e la connessione tra città e territori attraverso diverse tipologie di infrastrutture, fisiche e virtuali, è considerata tra le sfide centrali per lo sviluppo territoriale. L’utilizzo delle connessioni ICT sta giocando un ruolo fondamentale per stabilire la connettività e garantire il flusso di informazioni anche in territori periferici e rurali.
Nel 2018 il governo italiano ha lanciato il Piano per il trasporto e la logistica sostenibile 2030 con l’obiettivo di ridurre le emissioni inquinanti in accordo alla strategia per l’Adattamento al cambiamento climatico. Tra i numerosi interventi previsti si trovano i piani per la mobilità urbana sostenibile, come attuati nel caso di Bologna, fino alla costruzione di infrastrutture di bike-sharing e di mobilità elettrica o ad esempio la manutenzione ed il potenziamento del trasporto pubblico ferroviario.
Le esperienze delle città URBACT
Rispetto al tema della mobilità e della connettività, trattata nella Country fiche, si osserva l’attività di diverse città italiane all’interno dei network URBACT. E’ questo per esempio il caso della città di Parma, capofila del progetto Thriving Cities.
Le soluzioni e le buone pratiche sviluppate dalle città italiane nei network URBACT rispetto ai temi trattati dalla Country fiche del programma ESPON costituiscono un importante bacino di conoscenza utile a declinare in termini operativi la dimensione urbana della nuova politica di coesione 2021 – 2027 che sarà oggetto del dibattito istituzionale dei prossimi mesi.
EF